Primo piano dettagliato dell’iride e della pupilla umana, simbolo dell’anatomia dell’occhio e delle sue componenti principali.

Quale diresti sia il tuo organo di senso più importante? Gli occhi? Non sei il solo. La maggior parte delle persone considera la vista come il senso più essenziale e con buone ragioni: l’occhio umano elabora oltre dieci milioni di informazioni al secondo. Protegge, mette a fuoco, regola ed è ciò che ti consente di leggere queste righe in questo momento. Ma come funziona davvero ? Quali sono le parti che compongono l’occhio e cosa succede quando diventa più difficile? In questo articolo scoprirai tutto ciò che c’è da sapere sull’anatomia dell'occhio, il suo funzionamento e i problemi visivi più comuni.

In linea di principio, l’occhio funziona come una macchina fotografica, semplificando: diverse parti lavorano insieme per rappresentare visivamente il mondo che ci circonda. Come funziona esattamente l’occhio lo vedremo più avanti nell’articolo. Iniziamo però dalle principali componenti dell’occhio umano e dalla loro struttura. 

Com'è fatto l’occhio umano?

Anatomia: la struttura dell’occhio umano
  • Cornea

    La cornea, costantemente umidificata dal film lacrimale, è lo strato visibile più esterno dell’occhio. È inserita nella cosiddetta sclera (la parte bianca dell’occhio) e insieme a essa forma la tunica esterna del bulbo oculare (tunica externa bulbi). La cornea funziona come una finestra: ha forma discoidale, è trasparente e lascia penetrare la luce all’interno dell’occhio. Inoltre, protegge da agenti esterni come sporco, polvere o lesioni superficiali. Il nome deriva proprio dalla sua consistenza: è dura come una sostanza cornea, ovvero come un corno. Grazie alla sua curvatura possiede proprietà ottiche ed è una delle principali responsabili della messa a fuoco dell’immagine. 

  • Sclera

    La sclera – la parte bianca dell’occhio – protegge l’intero bulbo oculare da lesioni. Avvolge quasi completamente l’occhio, tranne in due punti: anteriormente dove si trova la cornea, posteriormente dove si inserisce il nervo ottico.

  • Pupilla

    La pupilla è l’apertura nera al centro dell’occhio. Reagisce alla luce che entra regolandone l’intensità. Non è però la pupilla stessa a controllare questo processo, bensì l’iride che la circonda. Anche lo stato emotivo può influenzarne la dimensione: paura o forte gioia possono dilatarla, così come l’assunzione di alcol o droghe.

  • Iride (iris)

    L’iride, ovvero la parte colorata che circonda la pupilla, funziona come un diaframma: regola la quantità di luce che entra nell’occhio. In presenza di forte luminosità restringe la pupilla per ridurre l’ingresso della luce. Al contrario, al buio la pupilla si dilata per far entrare più luce possibile. La quantità di melanina presente nell’iride determina anche il colore dei nostri occhi ed è unica per ogni persona. Il nome deriva dalla mitologia greca, dove Iris era la dea dell’arcobaleno.

    Curiosità: il colore dell’iride non influisce sulla vista – chi ha gli occhi marroni non vede “più scuro” rispetto a chi ha occhi chiari.

  • Camere anteriori e posteriori (camerae bulbi)

    Le camere anteriori e posteriori sono cavità situate nella parte anteriore dell’occhio e contengono l’umor acqueo. Questo liquido fornisce nutrienti essenziali e la cornea, apporta ossigeno e contribuisce alla difesa contro gli agenti patogeni. Inoltre, aiuta a mantenere stabile la forma del bulbo oculare.

  • Cristallino (lens crystallina)

    Il cristallino concentra la luce che entra dalla pupilla e consente di formare un’immagine nitida sulla retina. È elastico e può modificare la propria forma grazie al muscolo ciliare, permettendo di mettere a fuoco oggetti sia vicini che lontani. Quando guardiamo da vicino, il cristallino si incurva; quando osserviamo da lontano, si appiattisce. L’immagine percepita viene proiettata capovolta e speculare sulla retina, per poi essere “raddrizzata” dal cervello durante l’elaborazione.

  • Corpo ciliare (corpus ciliare)

    Il corpo ciliare è fondamentale per la visione: produce l’umor acqueo e contiene il muscolo ciliare, che regola la forma del cristallino per mettere a fuoco oggetti a diverse distanze.

  • Corpo vitreo (corpus vitreum)

    Lo spazio tra cristallino e retina è riempito dal corpo vitreo. Rappresenta la maggior parte del volume dell’occhio ed è composto per il 98% da acqua e per il restante 2% da acido ialuronico e fibre di collagene.

  • Retina

    La retina trasforma gli stimoli luminosi e cromatici in impulsi elettrici che vengono inviati al cervello tramite il nervo ottico. Contiene cellule sensoriali specializzate: i coni (per la visione dei colori) e i bastoncelli (per la visione in condizioni di scarsa illuminazione). La massima concentrazione di queste cellule si trova nella macula (o fovea), un’area di circa 5 mm² al centro della retina.

    Leggi di più su coni e bastoncelli e come funziona la visione dei colori.

  • Coroide (chorioidea)

    La coroide si trova tra la sclera e la retina e si estende fino al corpo ciliare e all’iride. Nutre i recettori della retina, mantiene costante la sua temperatura ed è coinvolta nell’accomodazione, cioè nel passaggio dalla visione da vicino a quella da lontano.

  • Nervo ottico (nervus opticus)

    Il nervo ottico trasporta le informazioni visive dalla retina al cervello. È composto da circa un milione di fibre nervose e ha uno spessore di circa mezzo centimetro. Origina dalla papilla ottica, nota anche come “punto cieco”, poiché in quella zona non ci sono cellule sensoriali. Il cervello però compensa automaticamente questa mancanza, generando una percezione continua.

  • Fovea centralis (fovea)

    Piccola ma fondamentale: la fovea misura meno di due millimetri ed è responsabile della visione più nitida e dettagliata nei colori durante il giorno. Quando fissiamo un oggetto, i nostri occhi si orientano automaticamente per proiettarlo sulla fovea.

L’esterno dell’occhio umano: perché è importante per la vista

Anche le parti esterne dell’occhio contribuiscono alla qualità della visione: palpebre, ciglia, ghiandole lacrimali e sopracciglia svolgono un ruolo protettivo e funzionale.
  • Ghiandola lacrimale (glandula lacrimalis)

    Grande quanto una mandorla, si trova nella parte superiore esterna dell’orbita oculare e produce il film lacrimale quando necessario. Il suo secreto – composto da sali, proteine, grassi ed enzimi – nutre e protegge la cornea e contribuisce a rimuovere corpi estranei.

  • Palpebre (palpebrae)

    Le palpebre distribuiscono il film lacrimale a ogni battito e si chiudono automaticamente per difendere l’occhio da vento, liquidi o corpi estranei. Una persona sbatte le palpebre in media 8–12 volte al minuto.

  • Ciglia (cilia)

    Le ciglia proteggono l’occhio da polvere e particelle sospese nell’aria. Funzionano in modo riflesso: quando vengono sfiorate o se il cervello prevede un contatto, provocano un battito palpebrale istantaneo.

  • Sopracciglia (supercilium)

    Le sopracciglia impediscono al sudore di scendere sulla superficie oculare, contribuendo così alla protezione dell’occhio. Sopri di più sull’importanza delle sopracciglia.

Come funziona la vista?

La percezione visiva è un processo complesso: prima di vedere qualcosa, avvengono diversi passaggi tra occhio e cervello. Si parla di “via ottica”, che parte dall’occhio e arriva al nostro centro cognitivo. In sintesi: l’occhio cattura la luce dell’ambiente attraverso la cornea, generando una prima immagine visiva. Questa viene trasmessa da ciascun occhio al cervello tramite il nervo ottico, dove viene elaborata come esperienza visiva. La luce è alla base di tutto ciò che vediamo: senza luce, siamo praticamente ciechi.

Nel dettaglio: per percepire un oggetto, la luce deve colpirlo e riflettersi verso i nostri occhi. I raggi luminosi attraversano congiuntiva e cornea, poi passano attraverso la camera anteriore e la pupilla. Successivamente raggiungono il cristallino, vengono focalizzati sulla retina fotosensibile. Qui le informazioni vengono organizzate: i bastoncelli gestiscono la visione in bianco e nero, i coni quella a colori. I dati vengono poi inviati al cervello tramite il nervo ottico per essere interpretati come immagine.

Come vediamo da vicino e da lontano?

Negli occhi sani, il passaggio tra visione da vicino e da lontano avviene in automatico. Questa capacità si chiama accomodazione ed è resa possibile dall’elasticità del cristallino. In condizioni normali, il cristallino è piatto e allungato – ideale per vedere da lontano. Quando guardiamo da vicino, si incurva per permettere una visione nitida degli oggetti vicini. Questo meccanismo si attiva ogni volta che un’immagine sulla fovea risulta sfocata.

Vista diurna: come lavora l’occhio alla luce del giorno?

La visione con luce abbondante (visione fotopica) è garantita dai coni, responsabili della percezione dei colori. Anche la pupilla contribuisce alla regolazione della luce: più è intensa la luminosità, più si restringe. Questo processo si chiama adattamento. Occhiali da sole o lenti con tinta possono aiutare a ridurre l’abbagliamento in ambienti molto luminosi.

Vista notturna e crepuscolare

Al buio gli occhi passano dalla visione fotopica a quella scotopica (visione notturna). Questo adattamento richiede circa 25 minuti in condizioni sane. I bastoncelli diventano più attivi con poca luce, mentre la pupilla si dilata per far entrare più luce possibile. Alcuni fattori come malattie genetiche, farmaci o carenza di vitamina A possono ridurre la capacità visiva notturna – un problema comune anche tra chi porta gli occhiali. In condizioni di scarsa luce, la profondità di campo diminuisce e aumenta l’affaticamento visivo.

  • Occhi riflessi nello specchietto retrovisore durante la guida notturna, simbolo della visione notturna e delle difficoltà in condizioni di scarsa luminosità.

Problemi visivi comuni: cosa fare?

Miopia, ipermetropia, presbiopia – vari disturbi visivi possono ridurre la qualità della nostra vista. In molti casi, una lente correttamente adattata può contribuire a una buona visione quotidiana. Quale lente è adatta dipende dal tipo di difetto visivo.

L’anatomia dell'occhio è complessa, ma comprenderla ti aiuta a prenderti cura della tua vista ogni giorno.

Domande frequenti sull’occhio umano (FAQ)

  • L’occhio umano elabora oltre dieci milioni di informazioni ogni secondo.

  • Il cristallino concentra la luce sulla retina e ne modifica la forma per mettere a fuoco oggetti vicini o lontani.

  • Nell’oscurità lavorano i bastoncelli, sensibili ma non capaci di percepire i colori. L’adattamento richiede fino a 25 minuti.

  • La pupilla è l’apertura che lascia entrare la luce; l’iride è il muscolo colorato che ne regola il diametro.

  • E’ importante effettuare controlli regolari presso un oculista, almeno una volta ogni due anni. Se si avvertono fastidi come bruciore, mal testa, occhi secchi e asciutti, oltre che difficoltà a mettere a fuoco oggetti vicini e/o lontani e bene recarsi immediatamente da un professionista della visione.


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