Salute degli occhi

Orzaiolo: cosa è? Cause, rimedi, trattamenti e come riconoscerlo.

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20 ottobre 2023
  • Bambina con occhio affetto da orzaiolo

Tutto inizia con una sensazione di fastidio a livello di una palpebra, che presto si gonfia e inizia a fare male, apparentemente senza motivo. Eppure, il motivo c’è: nell’occhio si è formato un orzaiolo, in termini medici è chiamato anche “hordeolum”, dal latino “hordeolus”, in quanto simile a un grano d’orzo.

Vediamo di che cosa si tratta e cosa fare per gestire la comparsa di un orzaiolo negli occhi nel migliore dei modi, evitando di soffrire troppo o a lungo e imparando a prevenirne la ricomparsa in momenti successivi.

 

Orzaiolo: che cos’è?

L’orzaiolo è un’infiammazione dell’occhio localizzata a livello della palpebra, che si manifesta con un rigonfiamento arrossato e doloroso.
L’orzaiolo si forma quando il dotto escretore di una delle piccole ghiandole sebacee presenti al suo interno si ostruisce, impedendo al materiale oleoso (sebo) di defluire e andare a lubrificare la superficie anteriore e le mucose dell’occhio.

L’accumulo di sebo all’interno del dotto e del bulbo fa ingrossare e infiammare la ghiandola sebacea palpebrale, promuovendo la moltiplicazione di batteri che portano allo sviluppo di un’infezione localizzata. Il batterio più spesso coinvolto nell’insorgenza dell’orzaiolo, così come di altre infezioni cutanee, è lo Staphylococcus aureus.

Va sottolineato, però, che l'orzaiolo non è contagioso e l’infezione non si trasmette né da persona a persona, né da un occhio all’altro del soggetto interessato, soprattutto se si rispetta la raccomandazione di non toccare con le mani la palpebra in cui è presente la lesione.

In genere, l’orzaiolo compare in una sola palpebra per volta (indifferentemente, quella inferiore o quella superiore), ma non è escluso che in alcuni casi possa manifestarsi in entrambe.

A seconda del tipo ghiandola sebacea interessata e della sua localizzazione, si può formare un:

  • orzaiolo “interno”, quando si ostruisce una ghiandola con dotto escretore rivolto verso il bulbo oculare
  • orzaiolo “esterno”, quando si ostruisce una ghiandola con dotto escretore rivolto verso il bordo della palpebra, associata a una delle ciglia.

Quello esterno è la forma di orzaiolo più comune e diffusa. Qualche volta, è chiamato anche "brufolo interno all’occhio" perché il suo aspetto, le sue caratteristiche e il processo che ne determina la formazione sono sovrapponibili a quelli delle lesioni caratteristiche dell’acne.

L’orzaiolo è simile anche al “calazio”, con il quale rischia di essere talvolta confuso. Diversamente dall’orzaiolo, il calazio non è associato a un’infezione, ma si tratta di una infiammazione. Il calazio, infatti, è causato dall’ostruzione su base non infettiva di una ghiandola di Meibomio.
 

Orzaiolo, le cause più comuni

L’orzaiolo è un disturbo molto comune tra persone di ogni età, ma più frequente negli adulti, perché le ghiandole sebacee presenti nelle palpebre hanno una maggiore propensione a ostruirsi a causa di secrezioni oleose più dense, rispetto a quelle dei bambini.

Alcune persone, inoltre, sono esposte a un maggior rischio di sviluppare l’orzaiolo perché:

  • hanno già avuto uno orzaiolo negli occhi in precedenza
  • soffrono di blefarite (un’infiammazione acuta o cronica della palpebra)
  • presentano condizioni dermatologiche come la rosacea o la dermatite seborroica
  • soffrono di diabete (patologia che aumenta il rischio di infezioni in generale)
  • sono interessate da cambiamenti ormonali (che possono influenzare l’attività delle ghiandole sebacee) 
  • hanno elevati livelli di colesterolo e grassi (trigliceridi) nel sangue (che possono associarsi a secrezioni sebacee più dense).

Come capire se si tratta di orzaiolo

Quando si sviluppa un orzaiolo, i sintomi e segni tipici comprendono:

  • rigonfiamento in una zona della palpebra (simile a un brufolo nell’occhio)
  • arrossamento e dolore a livello della palpebra interessata
  • comparsa di crosticine lungo il bordo della palpebra (causate da secrezioni oculari che si sono seccate)
  • ipersensibilità alla luce
  • bruciore e prurito all’occhio
  • occhi che lacrimano
  • sensazione di sabbia o corpo estraneo nell’occhio.

Nonostante sia un disturbo benigno, che tende a guarire da solo senza causare complicanze, in alcuni casi l’orzaiolo causa fastidio e preoccupazione, magari perché è la prima volta che compare e non si sa come affrontarlo. Ecco perché è bene consultare il proprio medico di famiglia, che fornirà indicazioni affidabili su come curare l’orzaiolo.

In particolare, il medico va sempre interpellato se:

  • il gonfiore, l’arrossamento e/o il dolore sono molto intensi
  • i sintomi non migliorano nell’arco di 48 ore
  • le secrezioni hanno un aspetto opaco o un colore “sospetto”
  • compaiono vescicole sul bordo della palpebra
  • insorgono disturbi della visione.

Di norma, il medico può diagnosticare l’orzaiolo attraverso la semplice osservazione della palpebra esterna e interna, distinguendolo con facilità da altre infiammazioni a carico dell’occhio, come per esempio la congiuntivite. Eventualmente si può avvalere di un dispositivo in grado di illuminare e ingrandire la zona osservata, per poterla valutare in modo più dettagliato.

Foto ravvicinata di occhi sani e belli

Orzaiolo: la cura

In prima battuta, per alleviare i sintomi dell’orzaiolo il medico può consigliare di applicare, almeno 3-4 volte al giorno, impacchi umidi e tiepidi sull’occhio interessato, lasciandoli in sede per circa 10-15 minuti ogni volta. Qualche volta, per favorire la guarigione di un orzaiolo che stenta a migliorare da solo, il medico può prescrivere antibiotici sotto forma di gocce oculari oppure di crema o pomata. In tutti i casi, è molto importante lavarsi bene le mani prima e dopo l’applicazione delle gocce o della crema/pomata e toccare l’occhio il meno possibile durante le manovre di applicazione.

Nel caso delle gocce, è fondamentale non far entrare mai in contatto con l’occhio il puntale erogatore del flaconcino per non contaminare la soluzione all’interno. Questo problema può essere eliminato utilizzando preparati monodose.

Finché l’orzaiolo non è completamente guarito si deve evitare di:

  • truccare gli occhi e l’area cutanea circostante;
  • indossare lenti a contatto di qualsiasi tipo.

Quanto dura l’orzaiolo?

In genere, un orzaiolo trattato con impacchi tiepidi ed eventualmente con farmaci antibiotici guarisce nell’arco di una o due settimane.
Se il rigonfiamento, l’arrossamento, il fastidio oculare o altri sintomi persistono più a lungo o peggiorano anziché migliorare, è necessario rivolgersi al medico di famiglia o all’oculista per una valutazione accurata e intraprendere la cura più appropriata in funzione della problematica presente.
In caso di orzaioli molto gonfi e infiammati che causano notevole dolore, alcuni specialisti possono proporre iniezioni di corticosteroidi nell’orzaiolo oppure l’incisione della lesione per favorire la fuoriuscita del materiale oleoso e del pus prodotto dall’infezione.

Come prevenire l’orzaiolo?

Esistono alcuni accorgimenti pratici che aiutano a prevenire l’insorgenza dell’orzaiolo. Tra i principali ricordiamo:
  • toccare gli occhi il meno possibile e lavarsi sempre bene le mani prima di farlo 
  • lavare bene le mani prima e dopo l’applicazione/rimozione delle lenti a contatto
  • pulire regolarmente le lenti a contatto con l’apposita soluzione disinfettante
  • eliminare ogni traccia di trucco da occhi e viso prima di andare a dormire
  • non usare prodotti per il make-up scaduti e, comunque, sostituirli ogni 2-3 mesi
  • non condividere colliri o prodotti per il make-up con altre persone.
L’alimentazione non influenza direttamente né il rischio di essere interessati dall’orzaiolo né i tempi di guarigione e l’efficacia del trattamento. Tuttavia, seguire una dieta sana e bilanciata favorisce il benessere di tutto l’organismo, occhi compresi.
 

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